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Siderurgia: come trasformare la crisi in opportunità

di Luca Davi

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11 marzo 2009

Aggregare. Far incontrare domanda e offerta. Ma soprattutto dare agli operatori siderurgici gli strumenti utili per capire i contorni dello tsunami economico in atto. E, se possibile, per trasformare la crisi in un'opportunità di crescita. Sono le promesse di Made in Steel, l'appuntamento fieristico che si terrà a Brescia dal 18 al 20 marzo.

Giunta alla terza edizione, la fiera biennale dedicata alla filiera dell'acciaio mostra, in contrasto conl'incertezza che domina il comparto, un ottimo stato di salute: 180 gli espositori previsti presso i padiglioni di Brixia Expo, il 37% in più (in termini di spazi occupati) rispetto al 2007, quando invece erano presenti 138 società. Attesi in crescita anche i visitatori, che nelle prime due edizioni sono passati da 5 a 10mila unità.
«E' la conferma che il settore dell'acciaio si sta progressivamente aprendo e apprezza sempre di più il confronto e lo scambio di informazioni», conferma Emanuele Morandi, presidente di Siderweb – portale di news rivolto alla community siderurgica italiana – e amministratore delegato di Made in Steel. «Anzi, proprio in una fase di maggiore difficoltà come quella odierna – aggiunge Franco Tamburini, a capo dell'Associazione industriale bresciana e presidente di Made in Steel – il meeting fieristico non è più una classica vetrina, ma un modo per far dialogare operatori che hanno un crescente bisogno di capire cosa sta accadendo».

L'acciao uno dei motori dell'economia italiana
Il mondo dell'acciaio, oltre ad essere strategico per il Paese, è del resto uno dei principali motori dell'economia italiana. Al secondo posto in Europa, presenta un fatturato annuo di circa 50 miliardi di euro, occupa più di 100mila addetti e sforna ogni anno più di 32 milioni di tonnellate di prodotto. Numeri che verranno analizzati nella tre giorni di incontri e dibattiti, il cui filo conduttore sarà "Conoscenza e business". "Abbiamo previsto diversi appuntamenti che garantiranno ai visitatori la possibilità di entrare in contatto con la comunità nazionale della siderurgia – continua Morandi – ma nello stesso tempo vogliamo mantenere un respiro internazionale".
Colossi come Nucor o Arcelor Mittal, o come l'italiana Danieli, saranno infatti invitati a confrontarsi sull'evoluzione degli equilibri internazionali di domanda e offerta. Mentre l'intera filiera dell'acciaio (rappresentata, tra gli altri, da Giuseppe Pasini, presidente di Federacciai, da Franco Bettoni, presidente Unioncamere Lombardia e da Sandro Bonomi, presidente Anima) sarà chiamata a ragionare sulle possibili vie d'uscita dalla crisi in occasione del dibattito di apertura dell'evento.
Non solo. Made in Steel darà spazio anche all'universo degli utilizzatori finali, una platea i cui bisogni spesso vengono trascurati a causa della frammentazione del segmento (circa 25mila diverse società). "Attraverso l'analisi dei risultati di una ricerca – conclude Morandi – cercheremo di capire quali sono i comportamenti di acquisto degli end user e come il prezzo può cambiare le loro logiche d'acquisto".

11 marzo 2009
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